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Omega 3 e Alzheimer: una dieta per la prevenzione.

Un recente studio ha rivelato che gli acidi grassi Omega-3 in pazienti a rischio di Alzheimer, o nelle fasi d’insorgenza, si dimostrano molto efficaci come terapia. Scopriamo anche alcuni importanti suggerimenti per una dieta per la prevenzione della malattia e, in generale, per la salute.

Recentemente, il dottor Hussein Yassine della University of Southern California ha condotto una ricerca che ha dimostrato l’efficacia dell’assunzione di acidi grassi Omega-3 in pazienti a rischio Alzheimer o nell’immediata insorgenza di tale patologia. La ricerca è stata effettuata sia negli Stati Uniti che in diverse aree in Europa, confermando gli stessi dati.

L’importanza degli acidi grassi Omega-3.

Gli Omega-3 giocano un ruolo molto importante nelle funzioni del cervello ma il nostro organismo non possiede gli enzimi necessari per produrli. Lo studio, pertanto, si è posto l’interrogativo su come gli Omega-3 possano prevenire o arrestare la malattia di Alzheimer e, dai risultati ottenuti, la risposta è stata affermativa.

Lo studio ha monitorato pazienti a rischio genetico e hanno osservato che tali soggetti consumano molto di più i livelli di acidi grassi Omega-3 rispetto a soggetti che non presentano tale rischio. Oltretutto, se tali pazienti sono giovani d’età, la mancata assunzione di Omega-3 aumenta il rischio d’insorgenza della malattia in età avanzata.

E alla domanda postagli riguardo la possibilità di diminuire i rischi di insorgenza della malattia di Alzheimer grazie a questa scoperta, il Dr. Yassine è comunque prudente: “Forse non saremo in grado di prevenirla del tutto, ma se ne ritardiamo l’insorgenza e magari con una terapia farmacologica giusta, allora possiamo affermare che abbiamo ritardato o previsto con molto anticipo”. Ciò significa che la qualità della vita di un soggetto con Alzheimer (il cui grosso problema è il lento declino cognitivo) può senz’altro migliorare e non di poco.

In tal senso, la questione della prevenzione del rischio di manifestazione dell’Alzheimer rappresenta un fattore d’interesse che coinvolge non solo questa ricerca ma sensibilizza tutta l’opinione pubblica, sia fra gli specialisti, che fra la popolazione. Quindi, in attesa che la scienza e la ricerca facciano il loro corso nell’individuazione di una terapia sempre più sofisticata che possa dare risultati, vediamo cosa può fare ciascuno di noi, nella propria quotidianità.

Omega-3 e Alzheimer: consigli nutrizionali per la prevenzione (e per un sistema nervoso sano!).

Nella vita di ogni giorno, possiamo dare il nostro contributo alla prevenzione della malattia d’Alzheimer, partendo proprio dall’alimentazione. In particolare, scopriamo con l’aiuto della dietista Teresa Chiaradonna come possiamo assumere correttamente la quantità giusta di acidi grassi Omega-3, in quali alimenti trovarli (e quali altri alimenti invece evitare perché la loro interazione ne inibisce il corretto assorbimento).

Ci sono diverse evidenze scientifiche tra assunzione di particolari nutrienti e prevenzione di malattie degenerative del sistema nervoso, quali la malattia di Alzheimer. La dieta mediterranea e la dieta DASH (dieta di prevenzione per l’ipertensione) si sono dimostrate entrambe protettive per le malattie cardiovascolari, tumorali e neurodegenerative. Dalle due diete ne è stato dedotto un modello alimentare nutrizionale che risulta particolarmente adatto nella prevenzione delle malattie neurodegenerative dal nome MIND (dall’inglese Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay).”

Quali sono i consigli nutrizionali che si evidenziano da questa tipologia di dieta?

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Piramide alimentare (fonte ResearchGate.net)
  • Un consumo generoso di frutta (di cui almeno due volte a settimana una porzione di g 150 di frutti rossi: fragole, mirtilli, more, lamponi, arance rosse, ribes, uva rosse, mele rosse, pompelmo rosa) e verdura (di cui cinque porzioni a settimana di g 250/300 di verdura di colore verde: spinaci, broccoli, coste, cavolo nero, rucola, indivia, scarola, piselli, sedano, cetrioli, zucchine, asparagi, verza, cavolini di bruxelles). I nutrienti d’interesse sono le sostanze antiossidanti che danno colore alla frutta e verdura: Folati, Vitamina C, antocianine, licopene, carotenoidi, bioflavonoidi, Sali minerali – in particolare il potassio e selenio – e le fibre;
  • Un consumo di almeno tre porzioni di cereali e farinacei integrali (orzo decorticato, farro decorticato, avena, grano integrale, segale, amaranto, miglio, sorgo, grano saraceno, teff). I nutrienti d’interesse sono: i carboidrati a lento assorbimento, le vitamine del gruppo B, le proteine di moderata qualità nutrizionale, le fibre solubili e insolubili, il magnesio, lo zinco, il selenio, il calcio, il potassio e il ferro;
  • Un consumo di almeno cinque porzioni settimanali di frutta e semi oleosi (noci, nocciole, mandorle, pistacchi, arachidi, anacardi, noci di macadamia, noci brasiliane, noci pecan, semi di lino, semi di girasole,semi di chia, semi di zucca, pinoli, semi di sesamo). I nutrienti d’interesse sono: acidi grassi polinsaturi PUFA n-3* , vitamina E, proteine di moderata qualità nutrizionale, fibre, selenio, zinco, magnesio, potassio, ferro;
  • Un consumo di almeno una volta a settimana di pesce e prodotti ittici. I nutrienti d’interesse sono: le proteine di alto valore biologico, gli acidi grassi EPA e DHA, il selenio, la vitamina B 12, le vitamine del gruppo B, il fosforo, il ferro e la Vitamina D;
  • Un consumo limitato di carni rosse (manzo, maiale, carne ovina, cavallo, vitello, selavaggina) seppur magre e un consumo al minimo possibile di carni trasformate (quali salumi, insaccati, crocchette di pollo, carni impanate, polpette e polpettoni dell’industria alimentare). Le sostanze a cui prestare attenzione sono: i grassi saturi, i grassi trans, il colesterolo, gli zuccheri aggiunti, il sale aggiunto e quelle sostanze dannose che si formano in seguito a cottura inadeguata, come frittura e grigliatura;
  • Un consumo moderato (due/tre porzioni a settimana) di carni bianche (pollame, tacchino, coniglio – sgrassate e spellate) e uova. Le sostanze nutrizionali d’interesse sono: le proteine di alto valore biologico, la vitamina B 12 , le vitamine del gruppo B, il ferro, lo zinco, il fosforo e il selenio;dieta prevenzione Alzheimer #2
  • Un consumo generoso (almeno tre porzioni a settimana) di proteine vegetali, quali le leguminose (fagioli, lenticchie, piselli, ceci, fave, cicerchie, lupini). I nutrienti d’interesse sono: le proteine di moderato valore biologico, i carboidrati a lento assorbimento a basso indice glicemico, la fibra solubile, la vitamina E, le Vitamine del gruppo B, il potassio ed il magnesio;
  • Un consumo quotidiano di olio d’oliva extravergine spremuto a freddo come condimento e grasso di cottura. I nutrienti di interesse nutrizionale sono: gli acidi grassi monoinsaturi, la vitamina E e le sostanze antiossidanti della famiglia dei polifenoli;
  • Un consumo limitato di formaggi grassi e burro (< 1 porzione a settimana). Le sostanze a cui prestare attenzione sono: i grassi saturi, il colesterolo, i grassi trans ed il sale;
  • Un consumo quotidiano di latte e latticini nella forma scremata o parzialmente scremata. Le sostanze nutrizionale d’interesse sono: le proteine di alto valore biologico, il calcio altamente assimilabile, il fosforo, la vitamina B12 , piccole fonti di Vitamina D e Vitamina A;
  • Un consumo limitato di dolci e snack dolci (< di 5 porzioni a settimana). Le sostanze a cui prestare attenzione sono: gli zuccheri semplici ad alto indice glicemico, i grassi saturi, i grassi trans ed il sale aggiunto;
  • Un consumo moderato di alcolici (< di un’unità alcolica al giorno), consigliato eventualmente il vino rosso secco per un apporto moderato di resveratrolo (potente antiossidante presente nell’uva rossa).
 

Il nostro centro specializzato.

Il Centro Operativo Alzheimer Ticino con sede a Bellinzona è il punto di riferimento per la diagnosi e la cura della Malattia di Alzheimer e le altre forme di demenze. Come gli altri ambulatori del network di Dya Swiss Institute, il COA Ticino si avvale della collaborazione di professionisti specializzati nel trattamento di queste patologie, nonché di ulteriori figure importanti per la gestione del caso e le implicazioni socio-relazionali derivanti da tale quadro clinico.

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